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Sono nato alla fine del ’52 in una famiglia di braccianti.

Mio padre Erio, nato nel 1929, che a soli 7 anni era già nella banda comunale, alla fine del conflitto nel 1945 affascinato dalle musiche che avevano gli americani dopo la liberazione fondò la sua prima Orchestra Vaccari composta di diversi elementi (come era d’uso al tempo), nel frattempo studiava da elettricista presso il Centro Avviamento al Lavoro di Crevalcore (BO), frequentando anche i corsi della scuola Radio Elettra di Torino diventando radiotecnico, con l’avvento poi dei nuovi gruppi rock fine anni ’50 primi ’60 e  fondò un gruppo “I Teddy Rock”  – complesso composto da 5/ 6 elementi (numero che rappresentava la metà delle orchestre swing del ’46 / ’47).

Questo suo gruppo aveva già la necessità di amplificare chitarre elettrice, bassi elettrici e le prime tastiere, gli organi elettronici e presentò nella TV Nazionale un suo brevetto: un microfono da applicare alle fisarmoniche. Da questa esigenza iniziò a costruire amplificatori a valvole e, facendosi aiutare da me, anche le relative casse acustiche (tagliate dal nonno materno – falegname), poi rivestite di similpelle, tela acustica, maniglie, connettori..

Questa cosa mi appassionava al punto che, a soli 16 anni, costruii le mie prime casse per voce da orchestra per un gruppo di Modena (ovviamente vendute a cambiali come era abitudine all’epoca) e come si usava allora improvvisammo un complessino musicale di soli 5 elementi dei quali ricordo i nomi per nostalgia e non per il successo, scarso:

  • Janos claudio solista,
  • Claudio accompagnamento,
  • Michele batteria
  • Io, Ibel al basso elettrico con cassa costruita da me!

Dopodiché mi misi a costruire amplificatori a transistor con l’uscita in commercio dei mitici 2n3055, transistor utilizzati a quel tempo da tutti i costruttori di impianti per orchestra e da costruttori di HIFI domestici (NAD per esempio). Nel 1972 mi contattò l’allora chitarrista dei Nomadi, Franco Midili, che insegnava presso una scuola di musica di Modena del Maestro Tagliazucchi) in Via Emilia Centro e iniziammo una collaborazione dove io costruivo impianti per chitarra e lui li commercializzava.

Nel frattempo le prime discoteche.. nacquero per rimpiazzare le tante sale da ballo dell’epoca, in quanto a causa della crisi energetica la Domenica c’era lo stop totale degli automezzi e per reggere la carenza di persone vennero eliminate le Orchestre dal palco anch’esse impossibilitate a muoversi. 

Intanto fiorivano tanti marchi di HIFI italiani, come Augusta, Milani e la già affermata Brionvega, già un culto per gli amatori di HIFI “danarosi”, infatti il loro impianto più famoso (diventato poi una icona) era il Brionvega RR126, disegnato dai f.lli Achille e Piergiacomo Castiglioni, che a quel tempo costava come una utilitaria nuova – un giradischi non per tutti – nel negozio di elettrodomestici di mio padre penso ne siano stati venduti 3 esemplari in tutto! 

Così mi trasferii in un piccolo magazzino a San Giovanni in Persiceto, per le piccole produzioni artigianali di impianti da chitarra e discoteche: nel ’76 nacono le radio libere e assieme ad alcuni radioamatori del luogo e visto che erano più o meno le stesse attrezzature da discoteca ma con un trasmettitore FM fondammo prima “Canale 103” poi in una sede piu grande in centro storico del paese “Radio Lady” eletta successivamente PRIMA RADIO LIBERA D’ITALIA sulla rivista “Eva-express” nonostante concorrenti vicine come la famosa “punto radio” con Vasco Rossi che all’epoca ci faceva visita per scambi di cassette e trasmettavano i suoi primi 45 giri: “Non siamo mica gli americani” e “Silvia” che mettevo su in scaletta io stesso in trasmissione. 

Radio libera e discoteche incuriosivano tanti ragazzini – aspiranti DJ – e frequentavano il mio laboratorio per sognare attrezzature HIFI & Disco e acquistare impianti da casa (in prevalenza Technics e casse acustiche di mia produzione, alcune ancora in uso e in commercio nei mercatini).

Poi iniziammo a montare impianti HIFI costosi anche sulle auto (capitò che qualche appassionato comprava una 127 nuova a 900 mila lire e spendeva un milione e mezzo per un mega impianto!), dai Roadstar ai Pioneer, Clarion ecc.. casse Jensen, Genesis ecc.

All’inizio degli anni ’80 cedo l’attivita e torno al paesello, ricomincio con Pioneer, JBL ecc.. da casa, attrezzo un laboratorio per il montaggio delle autoradio con il fidato Luciano, responsabile delle installazioni; nel negozio in centro ancora HIFI, Autoradio e i primi videoregistratori VHS (anche qualche Betamax..), ma é nel 1990, in concomitanza con i Mondiali di Calcio a Giugno, che scoppia la moda dei cellulari che porto avanti fino a Dicembre 2010 – una parentesi sicuramente piu redditizia ma molto meno coinvogente –  delle discoteche e dell’HIFI da casa, un vero regno che era del vinile e della cassetta k7 per registrare e risparmiare.

Ora c’é solo la voglia di rivivere certe emozioni, restaurando con passione impianti che vanno dal ’65 all’84 (periodo che ritengo d’oro dell’HIFI) perché sono ancora recuperabili la maggior parte dei pezzi rimasti e possono ancora dare le stesse emozioni di allora! Inoltre la soddisfazione di vedere che il piu’ giovane dei miei figli, classe ’93, é super-appassionato di vinili da discoteca, di HIFI di alto livello e riscuote un buon successo come DJ a livello europeo.